Domenica 11/Ottobre/2009 abbiamo effettuato una ulteriore visita, con l'Associazione Macchina del Tempo, nell'acquedotto greco-romano sito nella parte ipogea della chiesa di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta a Napoli.
Visite precedenti avevano evidenziato la presenza di diversi simboli cristiani incisi lungo il percorso dell'acquedotto stesso. Oltre alla particolare morfologia del percorso, i simboli cruciformi avevano scatenato la nostra curiosità. Non essendo degli specialisti in simbologia cristiana, ci siamo messi alla ricerca di qualche fonte che ci avrebbe illustrato, se non completamente, il motivo della presenza di tali croci, in particolare quelle "ricrociate", "...Nel suo De sacro altaris mysticis (Patrologia Latina, 217, 887) Papa Innocenzo III, conferma questo quintuplice segno della croce come memoria delle cinque piaghe".... in un acquedotto a 37 m di profondità dalla chiesa soprastante.
Oltre al controllo delle pareti per individuare altri simboli abbiamo prelevato delle Dolichopoda per poterne definire la specie, abbiamo percorso altri tratti dell'acquedotto, fino ad un'area utilizzata durante la II guerra mondiale come ricovero antiareo. Sotto l'attenta guida di Luca Cutitta, oramai divenuto il "Virgilio" della Pietrasanta, abbiamo potuto visitare zone periferiche incontrando sempre nuovi particolari che arricchiscono questo acquedotto. Sembra che tutto ciò che si incontra lungo il percorso, simboli, resti costruttivi, materiale di uso domestico e non ultimi dei ritrovamenti di resti umani (ancora da indagare), ci vogliano raccontare, silenziosamente, il passare del tempo in un luogo nascosto e di cui se ne stava perdendo la memoria.
Per le croci ricrociate, dopo averle viste nelle visite precedenti, abbiamo trovato delle analogie con altri simboli riportati incisi in alcune chiese.
Domenica 11/10/2009 partecipanti Luca Cutitta, Laura Tron, Giorgio Pintus, Joachim Chwaszcza
Simboli rinvenuti nell'acquedotto
Simbolo inciso sul portale della chiesa di San Giorgio al Velabro - Roma
Simbolo sul portale di Santa Maria in Cartignano - Bussi sul Tirino - Pescara
4 commenti:
sono croci potenziate...forse l'ambiente in origine era una sorta di cripta della chiesa,poi adattata ad acquedotto...le croci così non sono rare ma comunque non si trovano dappertutto..alcune non sembrano molto antiche però...forse sono state marcate nell'ultimo secolo..comunque sia se l'ambiente era collegato alla chiesa con tutta probabilità ci venivano seppelliti i sacerdoti ed altri..potete darmi qualche informazione sulla chiesa?
il simbolo è una croce potenziata
una veloce ricerca su internet mi ha portato a leggere che la cripta contiene i resti della chiesa originaria...del periodo paleocristiano..da qualche parte dovrebbe esserci anche un mosaico romano..ecco spiegato il mistero quindi
Caro Crono, mi fa piacere che la cosa ti interessi, così penso che qualche dettaglio ti possa far piacere; Le croci non sono state rinvenute nella cripta ma negli antichi acquedotti a circa 35 metri di profondità, e non nelle cisterne, ma in angusti cunicoli di acquedotti che possono avere anche 2500 anni (ci troviamo infatti nella parte più antica della città). E' vero quello che hai letto, mosaico e opus inclusi ma li siamo a soli -4.5 metri e la odierna cripta, a parte le rilevanze di cui hai letto, non presenta molto altro di interessante. Tornando ai dubbi, cosa ci fanno delle croci "potenziate" a - 35 metri e non nel perimetro della chiesa?
Spero di avere presto tue notizie.
Luca
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